★★★★★
Io vorrei conoscere Astolfo Malinverno, vorrei chiedergli di questa storia dei finali imperfetti dei libri, riscritti perché è così che va la vita, e vorrei scoprire cosa sottolinea lui, nei libri, perché sospetto saremmo anime affini.
“Favole al telefono”
★★★★★
Favole al telefono dovremmo portarcelo sempre in tasca, per poter leggere una storia in fila al supermercato, al semaforo, mentre aspettiamo i bimbi all’uscita di scuola. La mia preferita, da sempre, è Il marciapiede mobile..
“La città dei vivi”

Un libro che ha monopolizzato le mie giornate, non ho ancora capito se per merito di Lagioia o per l’inimmaginabile drammaticità della storia. Rimane il fatto che, volendo parlare di cronaca nera, un libro è innegabilmente meglio del tg.
“La piccola conformista”

Un romanzo breve, apparentemente ironico e divertente, ma in realtà profondamente duro. Scorre in caduta libera come una tessera di mosaico lanciata dal trentunesimo piano. Mi rimane il dubbio che si sia perso qualcosa nella traduzione.
Cartolina da Bohan sur Semois
le mie letture – marzo 2021
“Quando abbiamo smesso di capire il mondo”

Un saggio che mi ha lasciato con la spiacevole sensazione di essermi persa tutto il senso di questa carrellata di nomi, vite, intuizioni di per sé memorabili e interessanti. Mi aspettavo qualcosa di più di una catena di camei.
“La figlia unica”
★★★★★
Un libro sull’amore, sul prendersi cura dell’altro, sulla (non)maternità, sull’affrontare la vita che ci capita, sul cercare il nostro posto nel mondo – o sul trovarlo mentre ci si ostina a fare altro, sul mettersi in discussione. Divorato.
“La biblioteca di mezzanotte”

Un libro passabile per un lettore di 14 anni, e anche lì ho dei dubbi. Banale, con dei personaggi che sembrano cartonati, una scrittura piatta e una trama scontatissima. Un’occasione persa per parlare seriamente di suicidio e rimpianti.
“Creature di un giorno”
★★★☆☆
La forma non mi è congeniale, forse perché mi aspettavo qualcosa di più vicino a un romanzo e mi sono trovata di fronte vari esercizi di psicanalisi. Rimane il fatto che alcuni passaggi sulla morte servono da terapia pure per il lettore.
“Dovremmo essere tutti femministi”
★★★★☆
Che adori Chimamanda Ngozi Adichie non è un mistero ormai per nessuno. In occasione di questo 8 marzo ho ripreso in mano questo breve saggio, che poi è anche un TedTalk. Leggetevelo, o ascoltatela, fatevi un favore.
“Soli e perduti”
★★★☆☆
Una commedia dal sapore dolceamaro, piacevole sorpresa dietro un titolo che preannunciava più che altro tragedia. Si parla di amori perduti e ritrovati, famiglia, sradicamento, identità, equivoci e tradizioni, seconde opportunità.